mercoledì 29 febbraio 2012

FOCUS - Caffè & dintorni

Ciao a tutti. Posto questo articolo su specifica richiesta del mio carissimo amico Benedetto, il quale, molto sensibile all'argomento, mi ha convinto ad uscire per un attimo dal 'seminato'. Parliamo di caffe', dunque. Al giorno d'oggi, quando decidiamo di bere una tazzina della pregiata bevanda le cui origini si perdono nella notte dei tempi, ci si apre davanti un ventaglio molto ampio di possibilità. Moka, macchina, solubile, espresso, in polvere, in cialde, capsule....lungo, ristretto, macchiato, corretto e chi più ne ha più ne metta. Ma l'aspetto sul quale mi soffermerò oggi non e' tanto il gusto e la qualità di ognuno di essi.....bensì il risvolto 'etico' che una scelta piuttosto che un'altra inevitabilmente comporta. Infatti, già da qualche mese, e' in atto una forte sensibilizzazione all'argomento da parte di ecologisti/ambientalisti, i quali si sono scagliati contro le note multinazionali del settore, ree di commerciare un prodotto dal packaging 'pericoloso' a livello di inquinamento ambientale, in quanto di non facile smaltimento. Questo aspetto, finora, sembra pero' non incidere sulle vendite, almeno nel nostro Paese. In effetti, la comodità di inserire una capsula nell'apposita macchina automatica e cosa ancor piu' importante SENZA SPORCARE NULLA e' certamente notevole, soprattutto perché il risultato finale e' un caffè cremoso e dal gusto vero. E i clienti, oltre ad essersene accorti, sembra non vogliano separarsene. “In Italia si consumano un miliardo di capsule da caffè ‘usa e getta’, il 10 % di quante ne vengono consumate nel mondo. È evidente, perciò, che servono delle alternative” spiega Rossano Ercolini, che guida il team Rifiuti Zero del Comune di Capannori (Lucca). Le alternative esistono: “Le cialde in carta, che possono andare nell’organico o le capsule biodegradabili, come quelle che propone Illy, per le quali comunque si pone il problema dell’involucro che le contiene. Infine le ecopad, capsule in plastica ma ricaricabili. La proposta più semplice che faremo ai produttori, però, sarà quella di farsi carico del ritiro delle capsule usate, un po’ come succede per i toner delle stampanti -riprende Ercolini .In conclusione, l'unica alternativa realmente ecocompatibile sembrerebbe sia il ritorno alla cara e vecchia moka. Si....romantica, vintage, evergreen ma....quanti 'nespressofili' sarebbero disposti davvero a rinunciare alla cremina così invitante di un 'arpeggio'? Clooney no.

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